Stabilizzazione dei Precari

Facciamo il punto sulle proposte per la stabilizzazione dei precari.

Alla luce di quanto emerso in questi ultimi giorni, vogliamo farvi condividere le nostre idee sulla proposta presente al tavolo della trattativa.

Premesso che, allo stato, si parla di una proposta da discutere e da tradurre in uno specifico emendamento da presentare in una delle tante leggi al vaglio del parlamento, tentiamo di fornire ulteriori delucidazioni.

Premessa

I posti disponibili per il concorso della scuola secondaria sono  circa 48.500 e, andrebbero così suddivisi: 
– 24.250 (50%) a docenti con i requisiti ordinari (abilitati, laurea + 24 cfu, etc.) 
– 24.250 ai precari con 3 annualità (50%) 

La proposta delle sigle sindacali cosiddette rappresentative, si intenderebbe permettere a tutti i docenti che hanno i requisiti delle 3 annualità (circa 55.000) di abilitarsi (quindi non più 36 mesi ma 3 anni di servizio-ossia 180 giorni per anno ovvero ininterrottamente dal 1^ febbraio con partecipazione scrutini ed esami).

I docenti, poi, che, in base ai titoli posseduti e ai servizi,  si trovano in posizione utile rispetto ai 24.250 posti saranno immessi in ruolo.

Sarà consentita la possibilità di scegliere  per quale regione concorrere ai fini della stabilizzazione, motivo per cui viene confermato quanto da noi da sempre sostenuto: Vuoi essere immesso in ruolo e cerchi da subito la stabilizzazione? Fai la domanda in regioni del Nord e ci devi restare per 5 anni !!!! 

Quanto asseriamo è chiaro perché i 24.250 posti sono per la maggior parte localizzati in regioni del Nord. Insomma una LEGGE 107 camuffata- Questo hanno proposto con tanta enfasi CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA——E DI CIO’ SE NE ABBIA BUONA MEMORIA !!

I docenti  che non rientrano nel contingente che accede alla stabilizzazione, partecipano ad un percorso abilitante e potranno inserirsi nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia.

Quindi, nessuna nuova graduatoria ad esaurimento, ma, se non rientri nei 24.250 posti vieni comunque e resti collocato NEL MONDO DEI PRECARI, CERTO COME ABILITATO,  MA SEMPRE NELLA SECONDA FASCIA DELLE GRADUATORIE DI ISTITUTO- UNA VITA DA PRECARIO !!!!

Riepilogando: 

la fase transitoria si articola:  
– si presenta la domanda in una sola regione; 
– immissione in ruolo sui posti disponibili nella regione prescelta i in base alla graduatoria formata in base ai soli titoli (laurea) e servizi; 
– i candidati che rientrano nel contingente di posti disponibili nella regione prescelta accedono al pas in quella stessa regione e, contestualmente, conseguono una nomina su un posto disponibile fino al 31 agosto. se la valutazione di merito finale del percorso abilitante è positiva, si procede all’immissione in ruolo con anno di prova; 
– i docenti  che non rientrano nel contingente svolgeranno il PAS nella regione/provincia nella quale sono inseriti nelle graduatorie di istituto. 

Tutta la procedura dovrà svolgersi nell’a.s. 2019/2020

Requisiti di accesso 
a) il servizio deve essere stato prestato nella scuola statale per almeno 180 gg. per anno scolastico ovvero ininterrottamente dal 1^ febbraio; vale anche il servizio prestato nell’anno scolastico 2018/19. ci aspettiamo, già qui, una valanga di ricorsi per chi ha tre anni calcolati anche su servizio nella paritaria.

b) si può partecipare se almeno una delle annualità è stata svolta sulla classe di concorso per la quale si intende concorrere. 

c) la procedura si svolge anche per il sostegno e vi può accedere chi ha prestato almeno un anno di servizio su tale tipologia di posto. 

Per quanto attiene agli assistenti amministrativi facenti funzioni di DSGA 
la proposta prevederebbe una indizione di un percorso riservato (e/o mobilità professionale) per ottenere la nomina quale DSGA. anche qui, però, nelle regioni dove vi sono posti disponibili.

Relativamente, invece, al restante personale ata (parente povero da sempre trascurato dalle OO.SS. confederali e ora anche dallo SNALS che a parole rivendica una loro valorizzazione, salvo poi contraddirsi nei fatti,  si prevede di trattarlo in uno specifico tavolo (cioè, poi ne riparliamo !!!) dobbiamo necessariamente ribadire che la proposta delle cosiddette OO.SS. rappresentative incontra dei limiti enormi per quanto attiene alla attuale suddivisione dei posti disponibili fra le varie procedure già in atto. 

Infatti,  stante l’attuale normativa i  posti per le immissioni in ruolo sono così ripartiti:

a.s. 2019/2020  –  posti vacanti e disponibili

a) 50% ai trasferimenti interprovinciali e passaggi per il personale di ruolo- ciò significa che destinando il 50% ai trasferimenti interprovinciali resta:

b) il 50% per le immissioni in ruolodi questo 50%, poi, l’attuale normativa prevede la seguente suddivisione:

—50% alle gae provinciali

—50% alle graduatorie del concorso 2016.

—zero posti al concorso straordinario gia’ espletato o in via di espletamento per i docenti gia’ abilitati. a meno che le graduatorie del concorso 2016 siano esaurite. in tale caso e solo per l’anno 2019/2020 tale percentuale di posti andrebbe assegnata alla graduatoria del concorso straordinario.

Anno scolastico 2020/2021 – posti vacanti e disponibili

a) 50% ai trasferimenti interprovinciali e passaggi per il personale di ruolo- 

di questo 50%, poi,  è prevista la seguente suddivisione:

—50% alle GAE provinciali

—50% alle graduatorie del concorso 2016.

—zero posti al concorso straordinario gia’ espletato o in via di espletamento per i docenti gia’ abilitati. a meno che le graduatorie del concorso 2016 siano esaurite; in tale caso  per gli anni  2020/2021 – 2021/2022- tale percentuale di posti andrebbe assegnata alla graduatoria del concorso straordinario nella misura, pero’, dell’80%. il restante 20% andrebbe assegnato alle nuove procedure concorsuali.

per gli anni 2022/2023 e 2023/2024  la percentuale dei posti da destinare alle graduatorie regionali dei concorsi straordinari scende al 60%,  al 40% per gli anni  2024/2025 e 2025/2026; 30% per gli anni  2026/2027 e 2027/2028; 20% per i bienni successi sino al totale esaurimento delle graduatorie regionali concorso straordinario. 

Da quanto sopra evidenziato, appare chiaro che sussistono non pochi dubbi sulla bontà della proposta delle “cosiddette sigle sindacali rappresentative”, perché dovrebbero spiegarci a chi si andrebbero a togliere i posti per essere assegnati  ai nuovi precari da stabilizzare o meglio, restando tutto invariato, si fa un invito esplicito e non tanto soffuso a “stabilizzarsi al nord”.

Sorge, quindi, il dubbio che il provvedimento  tenderà a consentire lo spostamento, per chi vuole essere stabilizzato, in graduatorie delle regioni del nord, là dove, anche dopo l’esaurimento delle GAE, concorsi ordinari e straordinari, vi sono ancora posti disponibili. tali disponibilità  si intenderebbero, ora, assegnare ai docenti precari, per i quali si sta creando l’illusione della stabilizzazione !!! 

Insomma, c’è molto da riflettere su proposte che, come abbiamo visto, sul piano tecnico, legislativo, e di previsione delle disponibilità, ci lascia molto perplessi e preoccupati. Non vorremmo assistere, e ribadiamolo, ad una legge 107 camuffata, che, nell’illusione della stabilizzazione, potrebbe costringere molti docenti a spostarsi al nord con l’obbligo, fra l’altro, di non poter per 5 anni chiedere il trasferimento se non addirittura di diventare dipendenti della regione (prevista regionalizzazione del personale scolastico….).

Ancora una volta, sosteniamo e siamo fermamente convinti, che la soluzione per una scuola di qualità attraverso cui, poi, è possibile anche dare una risposta al precariato,  consiste nel

a) ridurre il numero di alunni per classe (max 20/22 per tutti gli ordini e gradi di scuola)

b) revisione anche, ovviamente, della normativa che impone limiti precisi per la composizione del numero di alunni per classi in presenza di studenti con disabilità (max 15/18 alunni);

c) acquisizione nell’organico di diritto di tutti i posti di sostegno in deroga;

d) consolidamento dei posti e delle ore di organico di fatto in quello di diritto.

e) per il personale ATA riserva del 50% dei posti per il profilo di direttore dei serv.gen. e amm.vi per gli assistenti amm.vi che vantano almeno 3 anni di servizio in qualità di DSGA mediante la formulazione di una graduatoria provinciale per titoli con la valorizzazione del punteggio per chi vanta maggior servizio quale dsga;

f) indizione di concorsi riservati sul 100% dei posti in organico per l’accesso al profilo di coordinatore amm.vo (profilo previsto per contratto e mai istituito) riservato agli assistenti amm.vi in possesso almeno del diploma di istruzione secondaria di secondo grado;

g) immissione in ruolo sul 100% dei posti di assistente amm.vo, mediante la predisposizione di una graduatoria provinciale riservata ai collaboratori scolastici che abbiano svolto incarico quale assistente amm.vo almeno per 3 anni;

g) istituzione della figura della figura professionale dell’assistente tecnico in tutte le scuole di ogni ordine e grado.  su  tale posti deve essere previsto l’accesso, mediante concorso riservato, ai collaboratori scolastici in possesso di specifici titoli professionali.

Per la FLP Scuola è l’unica risposta seria e sensata (senza imbrogli e facili illusioni) ai tantissimi precari e a chi da anni svolge mansioni superiori, ma, soprattutto, una concreta e reale risposta alla richiesta di qualità del servizio scolastico.