Il Nuovo Governo sta per Nascere e la Nuova Scuola?

Nel mentre sono in corso le “faticose” trattative per la costituzione del nuovo governo (ormai sembra quasi una casa del grande fratello……!!!!) è trapelata la prima bozza dell’accordo politico e delle “buone intenzioni” di chi promette di governare e cambiare il Paese. Per quanto attiene alla scuola, la bozza così recita al punto 27 pag.36:

“27. una vera “buona scuola”
La scuola italiana ha vissuto in questi anni momenti di grave difficoltà. Dopo le politiche
dei tagli lineari e del risparmio, l’istruzione deve tornare al centro del nostro sistema
Paese. La buona qualità dell’insegnamento, fin dai primi anni, rappresenta una condizione
indispensabile per la corretta formazione dei nostri ragazzi. La nostra scuola dovrà essere
in grado di fornire gli strumenti adeguati per affrontare il futuro con fiducia. Per far ciò
occorre pertanto ripartire innanzitutto dai nostri docenti. In questi anni le riforme che
hanno coinvolto il mondo della scuola si sono mostrate insufficienti e spesso inadeguate,
come la c.d. “Buona Scuola”, ed è per questo che intendiamo superarle con urgenza per
consentire un necessario cambio di rotta, intervenendo sul fenomeno delle cd. “classi
pollaio”, edilizia scolastica, graduatorie e titoli per l’insegnamento. Particolare attenzione
dovrà essere posta al problema delle maestre diplomate.
Una delle componenti essenziali per il corretto funzionamento del sistema di istruzione è
rappresentata dal personale scolastico. L’eccessiva precarizzazione e la continua
frustrazione delle aspettative dei nostri insegnanti, rappresentano punti fondamentali da
affrontare per un reale rilancio della nostra scuola. Sarà necessario assicurare, pertanto,
anche attraverso una fase transitoria, una revisione del sistema di reclutamento dei
docenti, per garantire da un lato il superamento delle criticità che in questi anni hanno
condotto ad un cronico precariato, dall’altro un efficace sistema di formazione. Saranno
introdotti nuovi strumenti che tengano conto del legame dei docenti con il loro territorio
affrontando all’origine il problema dei trasferimenti (ormai a livelli record) che non
consentono un’adeguata continuità didattica. Un altro dei fallimenti della c.d. “Buona Scuola” è stato determinato dalla possibilità della
“chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico. Intendiamo pertanto
superare questo strumento tanto inutile quanto dannoso.
Una scuola che funzioni realmente ha bisogno di strumenti efficaci che assicurino e
garantiscano l’inclusione per tutti gli alunni, con maggiore attenzione a coloro che
presentano disabilità più o meno gravi, ai quali va garantito lo stesso insegnante per
l’intero ciclo. Una scuola inclusiva è, inoltre, una scuola in grado di limitare la dispersione
scolastica, che in alcune regioni raggiunge percentuali non più accettabili. A tutti gli
studenti deve essere consentito l’accesso agli studi, nel rispetto del principio di
uguaglianza di tutti i cittadini.
La cultura rappresenta un mondo in continua evoluzione. È necessario che anche i nostri
studenti rimangano sempre al passo con le evoluzioni culturali e scientifiche, per una
formazione che rappresenti uno strumento essenziale ad affrontare con fiducia il domani.
Per consentire tutto ciò garantiremo ai nostri docenti una formazione continua.
Intendiamo garantire la presenza all’interno delle nostre scuole di docenti preparati ai
processi educativi e formativi specifici, assicurando loro la possibilità di implementare
adeguate competenze nella gestione degli alunni con disabilità e difficoltà di
apprendimento.
La c.d. “Buona Scuola” ha ampliato in maniera considerevole le ore obbligatorie di
alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, quello che avrebbe dovuto rappresentare un efficace
strumento di formazione dello studente si è presto trasformato in un sistema inefficace,
con studenti impegnati in attività che nulla hanno a che fare con l’apprendimento. Uno
strumento così delicato che non preveda alcun controllo né sulla qualità delle attività
svolte, né sull’attitudine  queste hanno con il ciclo di studi dello studente, non può che
considerarsi dannoso. 

Deve essere garantita l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, attraverso una
“reale specializzazione” degli insegnanti per il sostegno e l’implementazione della loro
presenza in aula. Si dovranno individuare percorsi di aggiornamento per i docenti
curricolari e per tutte le figure presenti nella scuola. È necessario un intervento culturale
di contrasto ai pregiudizi sulle disabilità, assicurando che nel percorso didattico vi siano
dei momenti di ascolto / incontro con la disabilità, anche con il coinvolgimento delle
associazioni dei disabili.

Se ben condotta e con l’ausilio di personale qualificato, la pratica motoria e sportiva
assicura il miglioramento della qualità della vita, contribuendo in modo significativo alla
prevenzione delle malattie. Investire in attività motoria, quindi, significa ridurre, allo
stesso tempo, la spesa sanitaria. È per questo che riteniamo necessario implementare sin
dalla scuola primaria la pratica motoria, assicurando la presenza di insegnanti
specializzati nella pratica sportiva ed aumentando, contestualmente, il monte ore da
dedicare a questa disciplina.

Obiettivi: Inserimento del laureato in scienze motorie nell’organico stabile della scuola
primaria.
1) Sostegno all’educazione fisica nella scuola primaria (versione b) Obiettivi: Estensione
in tutta Italia in tutte le classi e le scuole del progetto “A Scuola di Sport” che prevede
l’inserimento del laureato in scienze motorie (30 ore annuali), retribuito attraverso accordi
con Ministero e Coni. Modalità: Estensione dell’attuale progetto Coni-Miur e altre
esperienze similari già in atto nelle diverse regioni. Risorse: costo max 60 milioni da
sostegno nazionale all’attività sportiva (risorse proprie del nuovo Ministero dello Sport).”

La FLP Scuola, sindacato libero, autonomo e indipendente, non farà sconti a nessuno ed è pronta a denunciare all’opinione pubblica e attivare le iniziative sindacali affinché i veri problemi della scuola siano affrontati realmente e non con i soliti proclami.

Per il momento rivolgiamo l’appello al nascente governo affinché al più presto ci dia un ministro dell’istruzione che sia realmente competente e “capisca” di scuola.

Ci liberi dalla  “buona scuola”!!!

Un ministro che si impegni per rinnovare il contratto della scuola, che scade fra pochi mesi e che ridia dignità al personale scolastico!!!